perìgeion

un atto di poesia

Antonio Ricci, L’aria

antonioricci

dalla prefazione di Giorgio Caproni

“Vedi? mi diceva il mio buon professore d’italiano, disegnando a mano libera un perfetto O di Giotto. “La poesia è un cerchio, e di questo cerchio si può essere al centro come su un punto qualsiasi del raggio, fino a toccare la circonferenza. Ma basta esserne un millimetro fuori (un decimillimetro o ventimila leghe, non importa) perché all’istante la poesia si tramuti in più o meno buona letteratura in versi. Cioè perché la poesia si dissolva. Non esista più”.Ora, in base a questo strambo metro, non mi perito d’affermare che, nel cerchio, Antonio Ricci c’è. In quale punto preciso, non saprei dirlo, ma sicuramente – ed è quel che conta – c’è.

Anticipo
Una certa eleganza austera
mi induceva a scrollarmi di dosso i tormenti
ancor prima che arrivassero.
Era una guerra leale
come tante che commuovono i bambini
quando dai tavolini di un bar
registravo i prossimi avventori.
Le idee non mi mancavano le idee
e una qualche fortuna di applicarle:
ma mi convinse il bosco,
un bosco, acceso di promesse oblique,
che mi avvolse con aghi di pino
sapientemente già intrecciati in collane.
Avvenne che un futuro anteriore
di tanto prevenne l’azione possibile
che divenne un passato.
E quindi ringiovanivo,
nell’innocenza numerica degli anni,
comprendendo la fine
via via fino all’inizio.
***
Come un distacco di retina
dalla realtà ricaddi su un terrazzo
dove gli alberi arpeggiavano il vento,
i cespugli fiorivano scalini
ed il sole impartiva un’orchestra
di ghigni profetici e gerani.
***
L’aria
L’aria sta dappertutto e dentro l’aria
può starci un’altra aria o l’aria stessa.
Un’altra aria può avere un odore
che a volte sbaglia strada e si respira.
Di dentro, l’aria brucia e invece fuori
se passa passa fresca e non si vede:
perché l’aria può stare e non può stare
dove ci sia altra aria o l’aria stessa.
***
Il cortile
Nel mentre l’edificio s’intontisce dal caldo
il balconcino, approfittandosene,
esegue il suo impudente disegno di sganciamento
e si slancia nell’aria sul cortile.
(Una nube di calcinacci
non si fidò di seguirlo e si sciolse).
Voli, voli pieni di delizia
penzolano un’ombra
che distoglie ai bambini i filmetti televisivi
e scompiglia nei grandi i percorsi obbligati, le fissità.
(Due rondini azzardarono qualche supposizione,
a debita distanza).
lo su di esso, in pose americane,
sto pilotando
le anime mie più belle
in un’età pur sempre indefinibile,
senza dilungarmi
sull’opportunità di questi voli,
sulla loro parzialità. (Frattanto
sul cortile il cielo c’era
e c’era tutto).
***
Sali sempre più spesso sulla torre,
ti rifugi a pensare.
Potresti guardare lontano
se aprissi le finestre,
ma non lo farai.
Durante l’anno ormai
è quasi sempre inverno
e d’inverno bisogna acquietare
le necessità, negarle.
Tu fai provvista di raccoglimento,
fai il verso al paradiso.
Dubito che una folata di noia
ti spenga la candela
che usi per salire.

Antonio Ricci nasce a Guardiagrele, dove vive fino al 1971, quando si trasferisce a Roma per frequentare la Facoltà di Architettura. Nella capitale avvia la sua attività professionale di architetto alle dipendenze del Comune. Dal 1977 fa parte del Collettivo di poesia (in seguito Cooperativa Editoriale) Valore d’Uso, con Tommaso Di Francesco, Jaime Aranguena, Alberto Cioni, Cesare Cozzo, Vincenzo Lo Noro, Maura e Roberta Nuccitelli e Luciano Testa. Il gruppo si riunisce per anni in via Borgorose n. 15 e pubblica i risultati del proprio impegno sull’omonimo bollettino (stampato come supplemento de Il Manifesto). In questo periodo Antonio Ricci partecipa a varie edizioni del Mercatino della Poesia di Ravenna e al Festival internazionale di Poesia di piazza di Siena, pubblicando testi e poesie in varie antologie: Veleno: antologia della poesia satirica italiana contemporanea (Roma, Savelli 1980), Elenca (Valore d’uso, 1982, con Antonio Ricci), Poeti, folla e follia (Ediz. Dal Sud, 1981) e Tolfa, zona di poesia (Ediz. Valore d’uso, 1982). Negli stessi anni estende le collaborazioni a l’Unità, al Il Manifesto e a varie riviste letterarie. Nell’82 cura, con Tommaso Di Francesco, l’antologia Elenca (Ediz. Valore d’uso) e, di lì a qualche mese, partecipa alla fondazione del quadrimestre di poesia “Oceano Atlantico” insieme a Tommaso Di Francesco, che pubblicava opere, tra gli altri, di Velio Abati, Silvia Batista, Marco Calabria, Alberto Cioni, Stefano De Francisci, Luigi Di Ruscio, Carmine Fotia, Attilio Lolini, Mario Marchionne, Maura Nuccetelli, Marco Papa, Antonio Ricci, Gianni Rosati e Sebastiano Vassalli. Negli stessi anni, Ricci produce in ciclostile due autoedizioni: Poesie (Ravenna, s.e.) e Sopra gli amati temi (Edizioni By Myself, Maggio 1982), alle quali seguirà il volume L’ora illegale e altre poesie[1] (Siena, collana Quaderni di Barbablù, n.19, 1983), corredato da una prefazione di Tommaso Di Francesco e da una lettera di Piero Santi. Mentre progetta una raccolta antologica delle sue liriche edite e inedite, il 23 Giugno 1987 Antonio Ricci, per una malattia improvvisa, muore a Roma, all’età di trentacinque anni neanche compiuti. L’Antologia con prefazione di Giorgio Caproni, uscirà postuma, col titolo L’Aria[2] (Ancona, Edizioni Il Lavoro Editoriale, 1988). Postumo è anche il volume di prose La fonte e altri racconti[3], con prefazione di Paolo Volponi e una nota di Tommaso Di Francesco (Roma, Ediz. Associate, 1992). Nel 1996 la rivista letteraria francese Liberté[4], traduce e pubblica “Occhi” (Yeux), uno dei suoi racconti contenuti nel libro La Fonte , all’interno di un numero dedicato alla letteratura italiana dal titolo “Des italiens et de l’impossible origine” (Volume 38, Number 3, Giugno 1996). Nel 2003 il Comune di Guardiagrele promuove e finanzia la produzione della raccolta di sue poesie Versi & Versi edite e inedite. Inoltre, al Ricci, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Guardiagrele, intesta nel 1998 un premio di poesia che viene ancora oggi assegnato.

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2 commenti su “Antonio Ricci, L’aria

  1. marco ercolani
    05/05/2018

    Una poesia intensa e intrigante, sulla quale tornerò. Un autore che non conoscevo, Grazie della scoperta.

    Piace a 1 persona

    • ninoiacovella
      05/05/2018

      Scomparso troppo prematuramente…

      "Mi piace"

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Questa voce è stata pubblicata il 05/05/2018 da in letteratura italiana, ospiti, poesia con tag , , , .
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