La bussola degli scarabei (Ladolfi, 2017) di Claudio Pagelli, è un libretto agile e sorprendente: agile perché la raccolta, o forse sarebbe meglio dire plaquette, è costituita da undici poesie brevi, essenziali e dirette, e quindi sarà impossibile cercarvi del superfluo; sorprendente perché nella sua apparente leggerezza racchiude cambi di prospettiva, ribaltamenti, intuizioni che fanno desiderare di ritornare spesso su questi testi.
Ciascuna delle poesie è dedicata a un animale (la zanzara, la cimice, la lucertola…), quasi sempre un insetto, e volge lo sguardo verso un mondo piccolo, un momento colto all’interno di una quotidianità quasi banale. La mosca sfugge per l’ennesima volta al tentativo di colpirla con le mani, il ragno dondola in un angolo dal soffitto della stanza: quello che però stupisce di queste poesie è la capacità improvvisa che gli animali hanno di assumere connotazioni antropomorfe, così da svelare non tanto la loro essenza quanto l’assurdità della nostra, come nel caso della lucertola che mette in luce l’assurdità del troppo amore… o, ancora, forse non c’è nulla da svelare, è sufficiente ribaltare il punto di vista, osservarci dall’alto come fa il ragno nel suo mondo capovolto, per comprendere quanto possa sembrare piccolo l’uomo nella sua presunzione di centralità assoluta.
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“la mosca”
vira improvvisa –
una giravolta nell’aria
salvandosi dallo schianto
(resta lo scheletro di uno schiaffo
il gesto nudo nel rito della cattura)
lei presa da altri giri, altre capriole
fra i bracci bianchi del lampadario
coi suoi occhi grandi a scrutarmi dal soffitto…
*
“la lucertola”
volevo solo aiutarla
mi disse – la credevo persa –
(monca la zampa sinistra
già recisa la coda)
avrei dovuto capire
che portarla sotto il sole
sarebbe stato fatale,
che l’amore è un errore
quando ci si crede dio
anche solo per un attimo…
*
“il ragno”
il ragno ci guarda dall’alto
(appeso col suo filo
all’angolo buio del soffitto)
chissà che ne pensa
del nostro chiacchiericcio
nel suo parapendio domestico,
quali le priorità dell’aria
e della terra vista al rovescio…
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