These Days
TASTE
We’ve developed a fondness for “mid-century murk”—meaning the last mid-century, not the one soon to come with its increasingly toxic air. We’ve developed a taste for the coldest of cold cases being worked by impossibly earnest child sleuths or laconic county sheriffs in tiny desert towns. What is making the phone lines crackle? Does this noise sound menacing to you?
We’ve developed a necrophiliac’s taste for remoteness. Those just beyond living memory are the most distant, the strangest of strangers.
TASKS
Each day I stare at the gap between “and” and “then” with the sense that, if I am very quiet, something important will come out of it. Am I languid, pensive, or anxious? Any one of these words is a polaroid I am reluctant to inhabit, yet, taken together, they make a pyramid, that most stable of forms.
SIGNALS
Everything the children do is a reenactment of something half grasped or glimpsed. We call such portrayals “play,” but they are similar to the way aliens might attempt to communicate by reproducing signals from old TV broadcasts, including the static between stations.
This one uses a falsetto to indicate that there are two of her, the one speaking now and the one we will never hear.
Questi Giorni
GUSTO
Abbiamo coltivato una passione per “l’oscurità di metà secolo”, intendendo l’ultima metà del secolo, non quella che arriverà a breve con la sua aria sempre più tossica. Abbiamo coltivato una propensione per i più irrisolti fra i delitti irrisolti che vengono indagati da investigatori bambini incredibilmente coscienziosi o sceriffi di contea di poche parole in minuscole città del deserto. Cos’è che fa crepitare le linee telefoniche? Questo rumore ti suona ambiguo?
Abbiamo coltivato un gusto necrofilo per la distanza. Quelli appena più in là della memoria vivente sono i più lontani, i più estranei fra gli estranei.
COMPITI
Ogni giorno mi concentro sul divario tra “e” e “quindi” con l’impressione che, se rimango molto calma, ne verrà fuori qualcosa di importante. Sono apatica, pensosa o ansiosa? Ciascuna di queste parole è una polaroid che sono riluttante ad abitare, eppure, prese insieme, formano una piramide, la più stabile fra tutte le forme.
SEGNALI
Tutto quello che i bambini fanno è una rievocazione di qualcosa che è stato compreso o intravisto a metà. Noi definiamo queste rappresentazioni “gioco”, ma sono simili al modo in cui gli alieni potrebbero tentare di comunicare riproducendo segnali da trasmissioni TV del passato, comprendendovi l’elettricità statica tra le stazioni.
Eccone uno che usa il falsetto per simboleggiare che ci sono due lei, quella che sta parlando adesso e quella che non sentiremo mai.
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Password
1
As if the problem were
that I couldn’t stuff
the bulky text
into the child’s backpack
and was late for a class
I never registered for
so long ago!
2
“Business tiptoes
in a world of masks.”
“People relate”
to a transparent sham.
As if genre
weren’t camo.
3
Strange to wake rested
after these dreams
of disaster and scandal
not registered as such.
4
When I’ve stared long enough
at the rough skinned,
snub nosed, or
tough nippled
lemons,
I will give attention
to World Password Day.
Password
1
Come se il problema fosse
che io non riesco a infilare
il libro voluminoso
nello zaino del bambino
già in ritardo per la lezione
non mi sono mai iscritta
prima di adesso!
2
“Il business cammina in punta di piedi
in un mondo di maschere.”
“Le persone si relazionano”
a una finzione trasparente.
Come se il genere
non fosse un cammuffamento.
I primi due versi sono la citazione di un titolo apparso sul New York Times nei primi giorni della pandemia.
3
Strano risvegliarsi riposati
dopo questi sogni
di disastri e di scandali
non catalogati come tali.
4
Quando avrò osservato abbastanza a lungo
la buccia rugosa,
il naso camuso, o
il capezzolo rigido
dei limoni
allora presterò attenzione
alla Giornata Mondiale della Password.
***
1
You had been swinging restlessly
between the appearance of spontaneity
and the appearance of serious thought.
You had been changing lanes
after a glance
in a mirror honest about
its tendency to distort.
What choice did you have?
It was soothing to watch
wisps of smoke
from a nearby chimney
disappearing
one by one.
2
Do you like pulses,
ridges, ripples
stretching into obscurity?
Would you prefer a flicker
to a steady light source?
This one stutters
slightly,
hesitant,
as if it could hold something
in reserve
Come scomparire
1
Stavi oscillando senza pace
fra un’immagine di spontaneità
e un’immagine di una seria pensosità.
Stavi cambiando corsie
dopo un’occhiata
a uno specchio sincero
circa la propria tendenza a distorcere.
Che scelta avevi?
Era confortante osservare
gli sbuffi di fumo
da un camino nelle vicinanze
che scomparivano
uno ad uno.
2
Ti piacciono le pulsazioni,
le dorsali, le increspature
che si distendono nell’oscurità?
Preferiresti uno sfarfallio
verso una fonte di luce stabile?
Questa balbetta
lievemente,
indecisa,
come se potesse tenere qualcosa
di scorta
Traduzioni di Francesco Tomada
Si ringrazia Emilia Mirazchiyska per il suo lavoro di mediazione.
Le versioni originali delle poesie sono apparse qui e qui.
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Rae Armantrout è autrice di sedici raccolte di poesia, tra cui Conjure (Wesleyan, 2020), Wobble (2018), finalista per il National Book Award, Partly, New and Selected Poems (2016) e Versed (2009) che ha vinto il Premio Pulitzer e National Book Critics Circle Award nel 2010. L’intervista “Art of Poetry” con Rae Armantrout, condotta da Brian Reed, è stata pubblicata su The Paris Review nel dicembre 2019. È professoressa emerita alla U.C. di San Diego e attualmente vive nello Stato di Washington.
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