È uscito a marzo 2022, per l’Editore Pietre Vive, C’è un fuoco da portare. Poesie di Christian Tito, volume che siamo orgogliosi e felici di aver curato collettivamente. Il libro è impreziosito dall’arte di Cristiano De Gaetano, cui Roberto Lacarbonara dedica una nota necessaria. C’è un fuoco da portare è già ordinabile sul sito dell’editore, cliccando qui o sulla copertina in alto; disponibile a brevissimo anche nei principali e-bookshop e nelle librerie fiduciarie.
La prima presentazione si è tenuta sabato 9 aprile a Bologna nell’ambito della Azione 13 di Bologna In Lettere, presso FactoryBO. Coi nostri Giusi Drago e Nino Iacovella ha dialogato Francesca Del Moro. Sull’account IG di Bologna in Lettere un video della presentazione.
Ringraziamo il pubblico e lo attendiamo alle prossime presentazioni, di cui daremo congruo preavviso su questa pagina e sui nostri canali social.
Nel ringraziare con commozione Loredana Sibi e tutta la famiglia del nostro “Chri”, l’Editore Vitantonio Lillo, Stefania Pellegrini, Roberto Lacarbonara e tutti coloro che si sono spesi e si spenderanno per diffondere il libro, Vi anticipiamo l’incipit della prefazione di Giusi Drago e una poesia di Christian (p. 58):
Raccogliere in un libro le poesie di Christian Tito (Taranto, 1975-2018), autore e amico scomparso troppo presto, ha richiesto un complesso lavoro di curatela corale e affettiva: abbiamo riletto i suoi libri e guardato i suoi cortometraggi spinti dal desiderio di darne testimonianza e oppressi da un senso di orfanità. Ma anche grati, perché quella che via via abbiamo potuto ascoltare è una voce sempre più incisiva, accesa, capace di confrontarsi con la realtà.
Ne è nato un libro che speriamo sfugga a una definizione univoca e sia capace di restituire la fisionomia e la crescita di questo singolare autore, che amava definirsi «farmartista». C’è un fuoco da portare non è un’opera omnia e non è nemmeno un’antologia critica – noi della redazione di Perìgeion gli siamo stati, e gli siamo, troppo vicini.
La scelta delle poesie è stata fatta come se si trattasse di accompagnare il lettore lungo un particolare percorso di maturazione umana e letteraria. Proprio per questa ragione, paradossalmente, si è scelto di non rispettare l’ordine cronologico delle varie raccolte e di ricomporle in modo più libero, a favore di una nuova organicità dell’opera.
Il libro si apre con la sezione «Ai nuovi nati», perché è l’ultima plaquette pubblicata in vita da Tito ed è rivolta ai figli, e si chiude con alcune delle poesie inedite tratte da Da dove sto scrivendo, il testo che Christian stava preparando quando è mancato.
Abbiamo poi cercato di preservare un aspetto che ci è parso significativo, ossia l’andamento dedicatorio come principio ordinatore nelle varie partizioni: ai figli, al padre, alla moglie, a chi «esiste, resiste, trasforma».
RELATIVITÀ DEL PESO
Resta
solo carta
la pietra
se indietro
non è stata pietra
per il poeta