A cura di Christian Tito
Ho scoperto da poco e con grande piacere la poesia di Paola Mancinelli. Paola è una poetessa e artista visuale tarantina molto attiva culturalmente in un territorio che vive anni di grande sofferenza sociale e lavorativa. Questo le fa onore e, lo confesso, provenendo io dalla stessa città (io e Paola eravamo conoscenti in adolescenza e ci ritroviamo più di due decenni dopo attraverso i misteriosi giri della poesia) mi rincuora e forse, in parte, attenua i sensi di colpa di chi, come me, ha preferito andare a vivere altrove. Circa venticinque anni dopo esserci persi di vista, ci troviamo a scambiare libri di cui siamo autori e, possiamo dirlo, scoprirci e conoscerci realmente per quello che il tempo ha fatto di noi. Di lei ha fatto indubbiamente un’opera bella. Lei ha fatto e sta facendo delle belle opere.
Quelli che seguono sono testi estratti dalla sua raccolta Poesia, tempo presente. La parola e il tempo uscita per la collana editoriale I quaderni del concetto, ideata dalla Galleria Co.61 Artecontemporanea, Print Me Editore, Taranto 2014, testo che raccoglie le poesie e i concept della personale svoltasi presso la Biblioteca Provinciale “Nicola Bernardini” di Lecce. Le poesie sono volutamente riportate in fotografia per mantenerne la natura di “colonne letterali”, come sottolineato nel volume cartaceo.
A seguire alcuni inediti. Buona lettura.
Verrà un tempo che è adesso. Ricordi?
TRE INEDITI
Il vetro è una teca
gli occhi scorrono le file dei lampioni
uno, dieci, cento
arpe di metallo e cielo.
Nel cuore abito la pancia di una montagna
un fascio di luce la lunetta in fondo al valico
quasi la metà di una speranza.
senti che l’aria si fa sottile
una lastra di vetro sotto i piedi
negli occhi hai spigoli di stelle
divori il firmamento
deglutisci e ingoi.
Il dorso è un arco, come un teorema
affermi la sua curva, la misuri.
Tra le vertebre una noce
un patto di natura
con le dita risali il sacro
più giù ancora una compagine di bianco
si fa largo, fredda come il cristallo.
Intorno tutto è puro
senza colore
senza macchia.
Di fronte a un’opera d’arte
Mi arrendo alla bellezza
all’amore smisurato che sprigiona
al suo codice reale e immaginario
occhi che succhiano, fieri
nuovi e nascosti mondi.
Vieni, siedi e contempla
l’estetica offerta non ha padroni
ma è figlia, ha il nome di un paese
è parola che nasce
nel bianco che è silenzio.
Guarda, ci sono altre stanze
si chiamano poesia.
Paola Mancinelli è nata a Taranto nel 1974. Approfondisce gli studi filosofici e teologici ottenendo il titolo di Magistero in Scienze Religiose. È un’artista visuale e la sua ricerca si rivolge alla poesia e alle installazioni di arte contemporanea. Opera nel campo della ricerca e della sperimentazione visiva tra parola e immagine. La sua poetica cattura il sottile significato intrinseco della parola, fondendo la stessa in una forma rigorosa e minimalista. Ha esposto in mostre personali, collettive e di gruppo. Fa parte della redazione on-line della rivista Atelier, trimestrale di poesia, letteratura e critica, per la quale cura il progetto di arte e poesia “Visuale sul Novecento”.
Testi davvero belli: chiari e allo stesso tempo profondissimi.
Questa è la mia… intuizione (ispirandomi ad un testo di Paola).
Grazie.
Nino
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Grazie di cuore per le tue parole, Nino.
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Non tutto mi convince appieno, sono sincero, però è la scrittura di chi ha qualcosa da dire e la sensibilità per dirlo. Dunque la apprezzo e la leggo con curiosità e rispetto.
Francesco
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sempre mi ha affascinato quel poeta che è anche un artista visuale o un artista visuale che scrive in poesia. Mostra quel “tocco” in più, una cifra sua titta particolare.
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