a cura di Roberto R. Corsi
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La madre frigorifero
alle madri dei bambini autistici
La madre piangeva il suo bambino
Bettelheim disse che:
«è una madre frigorifero»
si convinse che
è colpa della madre
la colpa
si convinse che
c’è una colpa
che la scienza può dare la colpa
La madre piangeva il suo bambino che
non l’abbracciava.
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Tutto il resto
(a testa in giù)
Quando le madri erano giovani
nessuno pensava di diventare grande
Quanta corsa è stare in questo petto
oltrepassare l’ordine dei giorni
Da qui dove si vede: che è solo dal rovescio
nessuno era venuto per morire
Nessuno per mettere fine a questa storia.
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Sulla fisiognomica del poeta
per Amedeo Anelli
Per sapere se un poeta è buono
bisogna avere una sua fotografia
guardarlo di fianco, di traverso e poi di fronte
Osservare l’assetto del suo naso
la posa del suo mento
l’incrocio della mandibola con il suo orecchio
e non perdere l’angolo, la misura del suo angolo.
E poi tracciare la distanza dei suoi occhi
la radice quadrata dei suoi denti
Tirare a indovinare se la sua lingua corrisponde
alla superficie della fronte
se c’è una distanza un sogno tra la bocca e l’anima.
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Fare della testa
(una testa)
senza testa:
una parola che non pensa
e senza coraggio il rigo.
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Margherita RIMI, Nomi di cosa-Nomi di persona. Poesie, Venezia: Marsilio, 2015, pp. 150.
Foto dell’A. via InternoPoesia.